Ogni frase di questo libro, seppur breve, a volte brevissima, nello stile asciutto di De Luca, è poesia.
Ad ogni capoverso si spalanca un mondo nuovo, vellutato e soffice, amaro a volte, ma sempre accogliente come un abbraccio.
I pesci non chiudono gli occhi è il ricordo di un'estate calda, trascorsa su un'isola della costiera campana, forse Ischia. È l'estate dei dieci anni, quando per la prima volta le cifre diventano due e il corpo da bambino inizia ad andare stretto ad un'anima da adulto. E si aspetta con impazienza che l'ingombrante bozzolo si spezzi per lasciare uscire la farfalla.
Il protagonista ricorda e racconta al presente con novizia di particolari e un'immacolata tenerezza, la scoperta del significato della parola amore, letta più volte nei libri degli adulti ma alla quale, solo allora, negli occhi e nelle mani di una bambina conosciuta in spiaggia, riuscì a dare un senso.
"Adesso e qui sta bene la parola fine, sorella minore di confine e di finestra chiusa..."
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