"Madame ha sentito un tale spavento che ha giurato a se stessa che mai più gli farà domande così sceme. Domande così sceme fanno sparire tutta la magia. E senza la magia la vita è soltanto un grande spavento".
La storia di Ali di babbo si svolge un piccolo angolo incontaminato di Sardegna ed è raccontata in prima persona, con linguaggio semplice e incantato da una ragazzina di quattordici anni, approdata qui insieme alla mamma malata, ad un nonno forte, deciso e un po' burbero, e ad una zia giovane e disoccupata, dopo che il padre ha perso al gioco tutti i soldi di famiglia ed è sparito.
Sparito per tutti tranne per lei che trova un modo assolutamente originale per sentirlo vicino ed incontrarlo periodicamente. Spesso, nell'assistere alle vicende quotidiane, la protagonista non le comprende pienamente. E allora le interpreta a modo suo, interiorizzando una realtà parallela, semplice, magica, a volte dolorosa.
Tra i protagonisti del racconto spicca la figura di Madame, stramba ma adorabile vicina della ragazzina e proprietaria delle terre migliori di questo angolo paradisiaco con un incantevole sbocco al mare, che ostinatamente si rifiuta di vendere agli avidi costruttori che vorrebbero farne un posto turistico, privandosi così però anche della possibilità di diventare ricca e fare una vita migliore. Madame, chiamata così perché sogna di andare a Parigi e si prepara studiando il francese, che si accontenta di vivere dei pochi soldi che guadagna affittando le 4 camere della sua casa, dei prodotti che riesce a ricavare dalla sua terra, dei vestiti che si cuce usando vecchie tende e vecchie tovaglie. Madame, donna generosissima quanto sfortunata in amore, diviene spesso il centro dei racconti della protagonista, che l'ammira e la compatisce, ma che anche grazie a lei scopre e ci comunica, che la realtà che a volte sembra statica e immobile può essere ribaltata in un momento, che niente è definitivo e che c'è sempre, per tutti, la possibilità di un "finale a sorpresa".