È risaputo che leggere “faccia bene” ma non si sapeva ancora che la lettura può essere considerato un vero e proprio “ tonico” per il sistema nervoso. In particolare, leggere buoni romanzi è un potente stimolo per il cervello poiché attiva molte reti di neuroni, diverse a seconda del contenuto emotivo e visuo-spaziale evocato dal contenuto del testo. È emerso da un recente studio realizzato da ricercatori americani e canadesi, che hanno sottoposto alla Risonanza Magnetica Funzionale (una tecnica che permette di vedere quali aree del cervello si attivano svolgendo un certo compito) alcuni volontari mentre leggevano brani tratti da romanzi, biografie o riviste.
Il cervello ci fa vivere “realmente” quel che leggiamo!
La lettura sembra attivare, il cosiddetto “Default Network”, ossia la rete di neuroni che genera quel pensiero “ondivago” tipico della mente a riposo. E’ interessante come a seconda di ciò che si legge, si attivano solo alcuni circuiti della rete: ad esempio brani che descrivono persone e pensieri attivano la corteccia cerebrale prefrontale mediale, nella zona anteriore del cervello; brani a contenuto più fisico attivano i lobi temporali mediali e il giro temporale mediale anteriore. Il nostro cervello si attiva grazie agli input provenienti dalla lettura e ci porta ad immedesimarci in quello che leggiamo come se lo stessimo realmente vivendo. Non solo: leggendo si verifica nel tempo un vero e proprio incremento delle abilità di comprensione delle relazioni sociali, della capacità di intuizione dei sentimenti dei pensieri e delle reazioni propri ed altrui, quindi in generale dell’empatia.
Leggere allunga la vita
Più si va avanti con l’età, più bisognerebbe “allenare” il cervello con buone letture, come racconta Richard Smith, ex direttore del British Medical Journal, che oggi ha 63 anni e cura un blog molto seguito, il cui ultimo post è dedicato proprio ai benefici della lettura. “A parte le persone a cui voglio bene, le cose più importanti per me sono leggere, scrivere, ascoltare musica, passeggiare, ammirare le opere d’arte” spiega Smith. A sostegno delle sue idee cita uno studio pubblicato sul Journal of Gerontology, che ha dimostrato come chi legge tutti i giorni vivrebbe più a lungo rispetto a chi non lo fa.
Articolo pubblicato su Riza.it