Negli episodi di cronaca nera siamo abituati generalmente, ad essere spettatori passivi, giudici estranei al fatto.
Simenon prova invece a proporci il punto di vista dell'assassino, ci conduce nella sua vita, ci fa vivere insieme a lui tutti gli attimi successivi al delitto compiuto, percorrendo come una graduale discesa agli inferi i giorni che seguono uno dopo l'altro, facendoci percepire da vicino i cambiamenti che gradualmente ma con una certa rapidità avvengono sia nell'ambiente circostante, sia nella vita e nell'animo del protagonista. Mutamenti che procedono talmente in parallelo da non poter dire con sicurezza quale versante preceda l'altro; quale, in qualche modo influenzi l'altro.
La storia si snoda in Olanda, tra Amsterdam e Sneek, piccolo centro della Frisia dove Hans Kuperus, medico modesto, ligio al dovere, metodico, conformista conduce con la moglie una vita grigia e piatta, regolata da impegni inderogabili e monotoni.
Ma qualcosa è destinato a sconvolgere gli equilibri: Kuperus scopre un giorno che la moglie lo tradisce con la persona più in vista e invidiata del paese. Decide di ucciderli entrambi, mancandogli poi il coraggio di uccidersi a sua volta ma conducendo da li in poi una vita ambigua e crudele verso se stesso e verso gli altri, in primo luogo verso la domestica che costringe a diventare sua amante e a "sostituirsi" alla moglie defunta. Le vicende che seguono al delitto solo improntante ad un cinismo e una determinazione spaventose che condurranno il protagonista, ma questo Simenon lo lascia solo intendere, alla follia, e emarginato e condannato da tutti tranne che, per mancanza di prove certe, dalla giustizia ufficiale.
"Ognuno di loro senza eccezione alcuna - il venditore di biciclette, il marinaio, il droghiere, tutti fino all’ultimo dei passanti - sognavano qualcosa di diverso e avrebbero voluto tagliare la corda.
Proprio come un tempo aveva fatto lui! Lui, che aveva talmente desiderato tagliare la corda che era arrivato a uccidere due persone!".