Il modo migliore, a mio avviso, per descrivere l'India: in forma di diario, raccontando esperienze e sensazioni già vissute per chi, come me, c'è stato, e facilmente riconoscibili per chi ancora no.
Un libro scritto con un'estrema semplicità di linguaggio ma non per questo meno affascinante.
«[...] Però, in questa tragedia resta nei nostri cuori qualcosa che se non è allegria, è quasi allegria: è tenerezza, è umiltà verso il mondo, è amore... Con questo sorriso di dolcezza, tu, fortunato straniero, tornato nella tua patria ti ricorderai di noi, poveri indianini...»