Questo libro mi è stato prestato con l'obbligo di leggerlo... E in fretta pure. Probabilmente mai, in assenza di queste due condizioni, l'avrei letto... Sbagliando!
Al di là delle induscusse capacità narrative di Maugham infatti, In villa è un libro piacevolissimo, da leggersi tutto d'un fiato, ambientato nella Firenze "bene" dei primi del '900, e che fin dalle prime pagine incatena il lettore alla trama. Scorrono rapide le vicende di Mary Panton, trentenne già vedova, ospite nella bellissima villa di amici; contesa da Edgar Swift, vecchio amico di famiglia al quale la lega un affetto sincero e profondo, e dal giovane e aitante scansafatiche Rowley Flint.
Ardua è la scelta per Mary, attratta sia dall'agiatezza che il vecchio signore, promesso viceré dell'India, può offrirle, che dalla semplicità e dalla sicurezza che Rowley le trasmette, soprattutto dal momento in cui lui le si rende complice di un fatto oscuro e pericoloso, nel prendere parte al quale Mary, perde la sua aurea di innocente ragazza borghese e si macchia, seppur involontariamente, di uno spaventoso crimine.
Banale forse la fine... ma tranquillizzante dal punto di vista emotivo: ogni tanto fa bene leggere delle storie a "lieto fine".
«Ora, mia cara, non hai di che preoccuparti,» le aveva detto «bada solo a rimetterti in forze e in salute. Della tua bellezza non parlo, perché niente la scalfisce. Sei una donna giovane e molto graziosa, e non dubito che ti risposerai. Ma la prossima volta non sposarti per amore, è uno sbaglio, sposati pensando alla posizione e alla compagnia».
Grazie a Teresa per il suggerimento e prestito!