Un libro delizioso che racconta un breve scampolo di storia dell'Argentina attraverso gli occhi dell'autrice bambina.
Claudia Piñeiro ricorda, in queste pagine dense di memoria, parte della sua fanciullezza trascorsa a Burzaco, cittadina in provincia di Buenos Aires, da sempre in lotta con Rosario per il riconoscimento di quale fosse stato il primo monumento alla bandiera.
Sullo sfondo, il golpe del 1976 con la deposizione di Isabelita e, al centro, la figura paterna, amata e temuta allo stesso tempo ma soprattutto oggetto di curiosità per il suo essere molto diverso dai padri delle sue amiche: Un comunista dichiarato, e con enfasi, ma non praticante, cioè con l'opzione più assurda: correre il rischio di affermarlo senza aver fatto alcun atto eroico che giustificasse tale pericolo. Neppure attaccare un poster alla parete. Un comunista in mutande".
Nel libro la protagonista racconta anche del suo rapporto con la madre, secondo lei non abbastanza bella per il padre, del fratello e della nonna, delle estati al mare, del progressivo impoverimento della sua famiglia a causa dei lavori sempre più precari del padre. Fino ad un tenerissimo epilogo nel quale la protagonista, che non aveva voluto rinunciare ad un momento di condivisione con i suoi coetanei pur sapendo della contrarietà del padre, commette quello che crede essere un piccolo "gesto eroico" che la avvicina, rendendola intimamente complice, alla filosofia di vita del padre perché in fondo "La vita è un susseguirsi di gesti miserabili inframmezzati qua e là da piccoli gesti eroici, ed è grazie a questi contrappunti se riusciamo a sentirci degni. E speriamo che vi sia almeno un testimone a sapere che siamo persone degne. Anche se in fondo non lo siamo".
"La memoria è un gioco di scatole cinesi. Si apre la prima e dentro ce ne sono altre, e avanti così, quasi all'infinito. Lo stimolo insopprimibile ad andare avanti nella ricerca è il bisogno di certezze forse irraggiungibili. Il ricordo può essere ingannevole, un misto di dati certi e incerti che si fondono come in un sogno..."